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Fabbri (Hera): «Il nostro prossimo obiettivo? Decarbonizzare 4,6 milioni di clienti»


di
Fausta Chiesa

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Previsti 5,1 miliardi di investimenti al 2028, la metà nelle reti. Il presidente esecutivo: «La crescita? Anche per linee esterne». E non esclude i clienti che Italgas dovrà cedere

L’obiettivo dei 4,5 milioni di clienti, raggiunto (e superato) quest’anno, in anticipo rispetto al piano industriale al 2028. Un margine operativo lordo che da poco più di un miliardo nel 2019 è salito a 1,58 miliardi nel 2024 e si avvicina al target di 1,7 miliardi nel 2028. E 5,1 miliardi di investimenti nel periodo 2024-2028. Il 13% della popolazione italiana ha almeno un servizio di Hera, gruppo che si è ormai proiettato verso nuove dimensioni. Il presidente esecutivo Cristian Fabbri dichiara subito qual è la prossima «mission», dopo che – anche grazie alle aste per la fine del mercato tutelato – si è consolidato come terzo operatore nazionale per numero di clienti luce e gas.

Quanti clienti avete? 
«Nell’Energy circa 4,6 milioni. Nel 2024 abbiamo aumentato del 20% la base clienti. Di questi, il 60% sono nell’energia elettrica e il resto nel gas. E qui posso già dire che il gruppo Hera si è trasformato: quando è nato aveva 700 mila clienti, quasi tutti nel gas».




















































Quale obiettivo avete?
«Vogliamo consolidare i clienti e proporre servizi per la decarbonizzazione, sostenendoli in un percorso di elettrificazione dei consumi e cercando di far cambiare le abitudini. Promuoviamo interventi di riqualificazione ed efficienza energetica, come le pompe di calore o i pannelli solari nei pressi e sui tetti degli edifici. In dieci anni abbiamo aiutato un milione di clienti a decarbonizzare. Ora l’obiettivo è duplice: decarbonizzazione e risparmio in bolletta». 

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Quale obiettivo avete?
«Vogliamo consolidare i clienti e proporre servizi per la decarbonizzazione, sostenendoli in un percorso di elettrificazione dei consumi e cercando di far cambiare le abitudini. Promuoviamo interventi di riqualificazione ed efficienza energetica, come le pompe di calore o i pannelli solari nei pressi e sui tetti degli edifici. In dieci anni abbiamo aiutato un milione di clienti a decarbonizzare. Ora l’obiettivo è duplice: decarbonizzazione e risparmio in bolletta».

A proposito di caro-energia, il mercato libero riuscirà a far scendere le bollette o con così tanti operatori i consumatori avranno difficoltà a orientarsi?
«Certo, con 500 operatori il mercato è molto articolato e complesso, si trovano molte offerte e quindi pluralità di scelta ed è importante che le prassi corrette e tutelanti per il consumatore siano adottate da tutti. Il tema vero della bolletta è il costo della materia prima, che pesa per circa il 50%. Il gas, che definisce nella maggior parte delle ore anche il prezzo dell’energia elettrica, costa ancora più del doppio della media pre-crisi. A luglio, comunque, arriverà la nuova bolletta che introduce elementi di leggibilità, con una maggiore evidenza degli elementi contrattuali che dovrebbe aiutare i clienti a paragonare le offerte».

E per quanto riguarda la decarbonizzazione del gruppo?
«Abbiamo approvato un piano di transizione climatica che prevede la riduzione del 90% delle emissioni al 2050 e siamo ora al 14%. In realtà il gruppo Hera ha poche emissioni dirette, più dell’80% sono emissioni dei nostri clienti energetici (scopo3). Per abbattere le nostre emissioni dirette (scopo 1) puntiamo sulla cattura e lo stoccaggio della C02 e sulla copertura totale dei consumi interni di energia elettrica tramite energia rinnovabile certificata per quanto riguarda le emissioni indirette (scopo 2)».

Su quali fonti puntate per il futuro?
«Le fonti a basso fattore emissivo sono previste in crescita del 35% in arco piano, al 2028. Stiamo potenziando la geotermia a Ferrara, con l’obiettivo di fornire calore a zero emissioni a un terzo della città. Gli impianti di produzione idrogeno arriveranno a 700 tonnellate anno, ma puntiamo anche sul fotovoltaico e sull’aumento dell’energia da termovalorizzazione».

Quante reti gestite?
«Hera ha 55 mila chilometri di rete nel ciclo idrico con 1,5 milioni di punti di riconsegna (Pdr), 19 mila chilometri di rete nella distribuzione gas con 1,5 milioni di Pdr, 13 mila chilometri di rete nella distribuzione di energie elettrica con oltre 400 mila punti di consegna (Pod) e 300 chilometri di rete nel teleriscaldamento con 100 mila unità abitative equivalenti servite».

Dove concentrerete i 5,1 miliardi di investimenti previsti tra il 2024 e il 2028?
«Alle reti sarà dedicata oltre la metà degli investimenti. Stiamo già investendo per adeguare la rete elettrica alle necessità della transizione per aumentare la capacità di distribuzione. Il 61% degli investimenti sarà destinato ai business regolati, il 39% per la crescita dei business a mercato. Qui, l’8% circa servirà per cogliere eventuali opportunità di crescita esterna».

Per esempio i clienti che dovrà cedere Italgas dopo l’acquisizione di 2i Rete Gas?
«Valutiamo tutte le opportunità sul mercato. Ma compriamo solo dove vediamo creazione di valore».

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