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Perugia, elezioni per il nuovo Rettore: presentato oggi il programma di Paolo Carbone


“Persone e merito, ricerca e digitalizzazione, dialogo con l’esterno e internazionalizzazione: nessuno slogan, mi impegno con azioni concrete e inclusive”

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Perugia, 23 aprile 2025 – “L’elezione del nuovo Rettore è un’occasione per ripensare le nostre radici alla luce del rinnovamento. L’Università degli Studi di Perugia mi ha consentito di sviluppare appieno il mio potenziale professionale, mettendo a frutto le numerose esperienze in organi di altri atenei italiani, nella gestione e nell’organizzazione di gruppi di lavoro e i contatti con le Università straniere.

Queste esperienze, unite al mio senso di appartenenza all’Ateneo perugino, mi danno la motivazione per gestire nel ruolo di rettore una istituzione così importante. Sono convinto che in una Università organizzata come io la immagino, sia impossibile che le modalità di lavoro e i processi non migliorino: rafforzare la collaborazione interna tra il personale, le diverse strutture e gli studenti, nonché la capacità di tessere relazioni con l’esterno, ci consentirà di essere una nuova forza propulsiva per lo sviluppo del territorio”.

Senza alcun slogan, ma un preciso richiamo alla concretezza progettuale e al pragmatismo, Paolo Carbone, professore ordinario di “Misure elettriche ed elettroniche” e candidato a Rettore dell’Università degli studi di Perugia per il sessennio 2025-2031, ha presentato questa mattina il suo programma elettorale nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso il Dipartimento di Medicina.

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Frutto di numerose interlocuzioni e del preciso impegno di dare ascolto e voce alle diverse sensibilità che compongono la comunità dell’Ateneo, in nome di una rinnovata democraticità tesa ad includere studenti, corpo docente, componente tecnico-amministrativa-bibliotecaria, personale CEL, il documento programmatico si focalizza su tre missioni strategiche didattica, ricerca e Terza missione – e individua strategie e obiettivi avvalendosi dell’apporto di quattro pilastri essenziali e trasversali a tutte le attività: internazionalizzazione, digitalizzazione, sostenibilità, risorse umane.

DIDATTICA – Convinto che le decisioni prese nell’ambito della didattica vadano oltre la durata di un mandato rettorale, Carbone propone un modello didattico centrato sullo studente: da una parte, valorizzazione delle peculiarità di ciascun soggetto e inclusione per non lasciare indietro nessuno; dall’altra, formazione continua al corpo docente facilitando l’uso delle nuove tecnologie nelle modalità di insegnamento, inclusi corsi a distanza e misti. Spazio anche all’Intelligenza Artificiale, con l’istituzione di un gruppo di lavoro per la sua applicazione in Ateneo.

Sul fronte dell’orientamento, si propone un modello più incisivo e più capillare, prima per attrarre studenti analizzando i vari profili di possibili utenti; poi per accompagnarli durante il percorso formativo, così da valorizzarne il potenziale e scongiurare il fenomeno dell’abbandono in situazioni di stress; infine, per guidarli nella scelta del loro futuro lavorativo, contribuendo ad arginare il diffuso fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Carbone si sofferma poi sui dottori di ricerca – bene che le loro istanze vengano rappresentate negli Organi di Ateneo e per il tramite di un Osservatorio permanente sui dottorandi, serve un ampliamento delle prospettive internazionali – e sulle scuole di specializzazione, con un maggiore coinvolgimento delle imprese.

RICERCA – Laureato in Ingegneria elettronica a Padova, Carbone è entrato nell’Ateneo perugino nel 1997 come ricercatore. La ricerca continua ad essere uno dei punti cardine della sua attività accademica, come dimostrano le sue numerose pubblicazioni e il suo significativo impegno anche su scala internazionale. Nel programma elettorale si sottolinea la necessità di rafforzare la capacità di attrazione dell’Ateneo nei confronti dei giovani talenti e di promuovere la valorizzazione del lavoro e del merito per ridurre il rischio di fuga verso altri paesi. Si punta, poi, sulla semplificazione dei processi di ricerca e sull’introduzione della figura del lean manager per migliorare l’efficienza.

TERZA MISSIONE – Per rinnovare e potenziare l’impegno nella Terza Missione, Carbone propone di intensificare la collaborazione con enti locali, imprese e associazioni, promuovendo progetti condivisi in grado di generare un impatto concreto e positivo sulla comunità. Parallelamente, si intende rafforzare l’impegno civico e culturale, attraverso l’organizzazione di eventi, conferenze e iniziative che stimolino la partecipazione attiva e il dibattito pubblico, valorizzando il sapere accademico come leva per la crescita collettiva.

Un’attenzione particolare sarà rivolta al potenziamento delle attività di trasferimento tecnologico, anche mediante l’introduzione di programmi di onboarding per nuovi addetti. In questo contesto, l’Ateneo incrementerà il proprio contributo al network nazionale Netval, promuovendo la cultura dell’innovazione e della valorizzazione dei risultati della ricerca. Infine, saranno potenziati i Centri di Ateneo, strumenti fondamentali per promuovere l’interdisciplinarità, la cooperazione tra ricerca e territorio, e il dialogo tra università, istituzioni e cittadinanza.

Pilastri trasversali per un’Università più moderna, sostenibile e orientata al benessere

Il modello proposto basa il proprio sviluppo su alcuni pilastri trasversali che toccano aspetti cruciali della vita accademica e organizzativa, a partire dalla centralità delle persone. La valorizzazione del merito e delle competenze del personale, insieme alla promozione di un ambiente di lavoro positivo e collaborativo, rappresentano un punto di partenza irrinunciabile. Le persone trascorrono una parte significativa della propria esistenza negli spazi universitari, ed è per questo che si vuole renderli luoghi belli, attrattivi e desiderabili, anche attraverso iniziative specifiche di welfare rivolte soprattutto al personale tecnico-amministrativo, bibliotecario e CEL.

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Sul fronte delle strutture, è previsto un importante piano di manutenzione e miglioramento degli edifici e dei laboratori didattici, oltre a una riorganizzazione degli uffici per ottimizzare funzionalità ed efficienza. In parallelo, si punta con decisione verso la sostenibilità ambientale: la promozione dell’uso razionale dell’energia e l’efficientamento energetico degli edifici – la maggior parte dei quali oggi in classe G – passerà attraverso investimenti in fotovoltaico, illuminazione LED e l’attivazione piena del Green Office.

Anche la digitalizzazione sarà protagonista, con il potenziamento delle tecnologie a supporto della didattica e della ricerca. Tra gli interventi previsti: l’estensione della firma digitale e della PEC a tutto il personale, l’adozione di software innovativi per la gestione delle missioni (in grado di riconoscere automaticamente scontrini e spese grazie all’AI), strumenti avanzati per la gestione dei progetti di ricerca e un significativo restyling del sito web istituzionale, inteso come vetrina e principale strumento di comunicazione dell’Ateneo.

L’organizzazione interna vedrà una decisa spinta verso il decentramento, attribuendo ai Dipartimenti maggiore responsabilità. Essi sono il cuore pulsante della didattica, della ricerca e della Terza Missione, e devono poter agire da veri protagonisti. In questa ottica, sarà potenziato anche l’ufficio ricerca, con l’obiettivo di alleggerire i ricercatori da compiti burocratici non strettamente legati allo sviluppo dei progetti scientifici.

Tra le visioni strategiche più ambiziose, sguarda si guarda alla realizzazione di un Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), un progetto di respiro regionale che coinvolge le principali istituzioni umbre – Regione, Provincia e Comune – unendo competenze e visione per dare vita a una realtà di eccellenza nel campo della sanità e della ricerca.

Infine, l’efficientamento delle attività amministrative e la gestione strategica dei dati rappresentano altre due aree chiave: l’Università è chiamata a rispondere a criteri di performance, come previsto dall’assegnazione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO). In questo contesto si inserisce anche la recente pubblicazione da parte di ANVUR (16 aprile) della piattaforma pubblica che rende trasparenti i dati di tutti gli Atenei italiani, con indicatori su didattica, ricerca, terza missione, bilancio e personale: una sfida che l’Ateneo deve essere pronto ad affrontare con spirito costruttivo e innovativo.

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